La prima edizione della festa dei pescatori con il cannolicchio e la tellina a km 0.
Farà da cornice una stupenda vista sulla spiaggia in compagnia di spetacoli e musica.
La Pro Loco Torvaianica sarà presente insieme con gli amici dell’Associazione Sviluppo Torvainica e del Comitato di Quartiere il Querceto e Colli di Enea.
Vi aspettiamo il 16-17-18 Agosto con inizio alle ore 19.00 in via Pechino a Torvaianica (Passeggiata a Mare)!
La tellina del litorale romano (Lazio, Italia)
Il tratto di costa che va da Passoscuro ad Anzio è noto fin dai tempi dei romani per qualità e finezza della sabbia, caratteristiche che hanno sempre permesso una abbondante pesca di telline. Più dolci e delicate degli altri molluschi, sono un simbolo della cucina locale. I piccoli molluschi sono pescati solo con rastrelli da natante o a mano, di solito costruiti artigianalmente dagli stessi pescatori. Il Presidio riunisce i soci delle cooperative del litorale che ancora pescano tradizionalmente a bordo di piccole imbarcazioni che si muovono lungo il litorale, quando il mare è calmo, costeggiando la riva.
La pesca della tellina viene ancora oggi praticata unicamente con rastrelli da natante e rastrelli a mano. I pescatori escono all’alba e rientrano a mezzogiorno, risalendo la costa lungo la riva solo nelle giornate in cui il mare è calmo. La pesca della tellina con la draga idraulica non è praticata in questa zona, e la pesca con i rastrelli viene effettuata da pescatori in possesso di piccole imbarcazioni da pesca costiera. I pescatori locali sono riuniti nelle cooperative di piccola pesca della zona.
É una pesca artigianale e spesso solitaria: le licenze professionali
di pesca per questo tipo di attività sono circa una sessantina lungo il
litorale romano, tutto il resto è pescato da hobbisti.
I rastrelli da
usare a piedi, camminando lungo la spiaggia, sono larghi circa 60
centimetri, quelli da natante invece sono più grandi, circa un metro e
mezzo. I rastrelli utilizzati sono costruiti personalmente dai
pescatori: un tempo erano di legno, oggi sono di acciaio.
Il Presidio
riunisce una cinquantina di “tuninolari” (da “tuniola”, nome dialettale
della tellina) detti anche “tellinari” i quali stanno realizzando un
disciplinare che mira a tutelare questo tratto di costa, caratterizzato
ancora da un’alta qualità delle acque, e che preserva una metodologia di
pesca antica e sostenibile. Il progetto vuole riuscire a salvaguardare
questo territorio contro l’inquinamento dei corsi d’acqua dovuto
all’attività agricola, vuole proteggerlo da una urbanizzazione eccessiva
e dallo sfruttamento delle coste, prevenendo la costruzione di barriere
artificiali anti-erosione e l’utilizzo indiscriminato della tecnica del
ripascimento delle spiagge, che aggiunge sabbia proveniente da altre
zone per sostituire quella persa con l’erosione, tutte attività che
metterebbero in crisi l’habitat naturale della tellina determinandone la
scomparsa per intere stagioni di pesca.
Area di produzione
Il litorale romano da Passoscuro ad Anzio (provincia di Roma)
Stagionalità
La pesca della tellina avviene
quando il mare è calmo, durante tutto l’anno, ad eccezione dei periodi
di fermo biologico della pesca, in aprile
fonte: Slowfood
Il Cannolicchio
Caratteristiche
Il cannolicchio è un mollusco dotato di conchiglia allungata, liscia,
equivalve, fragile e cilindrica con 2 valve aperte alle due estremità;
da una di queste sporgono due sifoni e dal lato opposto è in grado di
far uscire un piede grande e robusto, che costituisce la maggior parte
di mollusco commestibile; il cannolicchio, quando avverte un’insidia,
con il piede scende velocemente nel sedimento, tirandosi dietro la
conchiglia. Ha una colorazione all’esterno giallastra, con sfumature
violacee ed all’interno biancastra. Lunghezza media fra i 10-12 cm,
massimo 18 cm. I cannolicchi vivono infossati nella sabbia dei tutti i
litorali italiani ed è presente sia Mediterraneo che nell’Atlantico
orientale.
Nomi dialettali
Manego de coutelo (Liguria); Capalonga nostrana, Capalonga bianca, Cape
longhe de rumegada (Veneto); Capalongam Capa da deo, Capalonga
nostrana, Manico de coltel (Venezia G.); Manicaio, Cannonicchio
(Toscana);Manico di coltello (Abruzzi, Lazio); Cannello, Cappalonga
(Marche); Cannulicchio ferraro (Campania); Cannulicchi, Cannelicchie
(Puglie); Cannulicchiu (Sicilia); Arrasoias, Rasojas marinas, Rezorzas,
Manigus de rezorzas, Gregullus (Sardegna).
Quando si trova
Si pesca tutto l’anno.
Varietà
Ne esistono tre specie, che hanno in comune la forma della conchiglia.
Come sceglierlo e conservarlo
Prevalentemente è commercializzato vivo; per verificarne la freschezza
basta toccare la massa muscolare, che sporge, che l’animale vivo
dovrebbe subito ritrarre. Va consumato rapidamente.
Perché fa bene alla salute
E’ un mollusco ricco di sali minerali, specialmente Sodio, Fosforo e Ferro; nonché di proteine.
Come trattarlo
Prima di cucinarli, metterli in ammollo, per almeno 2 ore, in una
bacinella con acqua fredda e sale grosso (un cucchiaio di sale ogni
litro d’acqua) per fare in modo che fuoriesca completamente la sabbia.
Successivamente, aprire la conchiglia ed eliminare, aiutandosi con la
punta di un coltello, la parte scura che corrisponde alle interiora.
Ricetta: Cannolicchi dorati (4 persone)
In un tegame, tostate per alcuni minuti olio, pangrattato, prezzemolo, aglio, sale e pepe. Fate aprire in un altro tegame, a fuoco vivo, 40 cannolicchi, in seguito privateli delle valve, mettendole da parte; poi riempitele con i molluschi ed il composto preparato in precedenza. Ponete infine, il tutto in forno già caldo, a 200° per 15 minuti. Nel Lazio
Si pesca in prevalenza nei fondali sabbiosi di Civitavecchia, Santa Marinella, Anzio e Nettuno.
fonte: http://agroalimroma.it/